Una delle componenti più importanti dell’idoneità per la scuola primaria è senza dubbio la maturità sociale.
Cosa significa?
Un bambino socialmente maturo inizia a diventare indipendente, dice di no, tende a mettere alla prova la propria forza stabilendo i propri limiti.
Nei suoi atteggiamenti possiamo ritrovare parole e gesti dei genitori.
Il suo approccio al gioco aumenta di livello, ha coscienza delle regole ad esempio in un gioco da tavolo.
Si esprime in modo sempre più chiaro ed intelligibile e scompaiono gli artifizi tipici del linguaggio degli
infanti.
Arricchisce giorno per giorno le sue competenze e conoscenze migliorando la logica e prestando attenzione più profondamente e per più tempo su qualunque cosa, anche se non particolarmente interessante per lui.
Riconosce i suoi successi e ne gioisce, evita le distrazioni acquisendo così il senso del dovere che gli permetterà di portare a termine i suoi obiettivi.
È disposto a collaborare con i compagni pur non essendo al centro dell’attenzione. Risponde piacevolmente alle domande degli adulti.
Si interessa al mondo delle lettere, dei numeri ed attende l’ingresso a scuola con piacere.
Un bambino che è pronto alle scuole primarie è capace di prestare l’attenzione volontariamente per 10-15 minuti circa.
La curiosità e l’attenzione attiva sono requisiti fondamentali per acquisire nuove conoscenze. In mancanza di questi, l’apprendimento risulterebbe impossibile.
Inoltre, per ottenere un buon rendimento scolastico è importante l’attenzione volontaria, lo sviluppo di connessioni logiche ed i ricordi.
La condizione fisica del bambino gioca un ruolo importante nella valutazione dell’idoneità alla scuola primaria.
Un bambino è considerato fisicamente idoneo per la scuola primaria se la sua altezza ed il peso corporeo superano i 110 cm di altezza ed i 18-20 kg circa.
Segnale importante che il bambino è fisicamente pronto per la scuola primaria è l’allungamento del suo corpo che perde la forma infantile.
Può capitare che un bambino magro e gracile sia psicologicamente pronto alla scuola primaria, tuttavia è importante valutare l’iscrizione scolastica, in quanto la sua immaturità fisica potrebbe renderlo più stanco dei coetanei e soggetto ad ammalarsi più facilmente.
È comprovato che oltre ad un buono sviluppo intellettuale e sociale, il sottosviluppo fisico rappresenta uno svantaggio significativo durante il percorso scolastico.
Nel caso in cui ci fosse qualche problema di questo tipo è consigliabile chiedere l’opinione ad un pediatra.
L’apprendimento scolastico richiede capacità intellettive e sviluppo del pensiero.
Un bambino di 6 anni, intellettualmente ben sviluppato, ragiona ancora attraverso il pensiero concreto, ma sta già muovendo i primi passi verso il pensiero astratto.
Il bambino riconosce che l’intero è costituito da parti e come tale può essere scomposto ed assemblato.
Questa capacità si dimostra essenziale per imparare a leggere e scrivere perché fornisce le basi per insegnare al bambino che le parole sono costituite da lettere ed i numeri possono essere scomposti e sommati.
Le capacità intellettive includono anche le conoscenze del bambino, le sue esperienze personali e l’immagine che ha di sé stesso. Ci rendiamo conto che questa caratteristica è sviluppata quando il bambino riconosci gli elementi essenziali, i nessi causali ed è capace di trarre conclusioni.
Altra componente importante per stabilire l’idoneità alla scuola primaria è lo sviluppo degli schemi motori di base, in particolare la coordinazione dei movimenti.
Gli schemi motori di base come “camminare, correre saltare”, sono coordinati ed armoniosi in un bambino pronto alla scuola primaria.
Come è possibile rendersi conto che non esiste armonia negli schemi motori di base? Il bambino è maldestro, tende a far cadere gli oggetti di mano, ha una postura scorretta, mostra difficoltà nell’abbottonare i vestiti ed allacciare le scarpe. È impacciato quando gioca con la palla, ha molta difficoltà o non riesce ad imparare a guidare la bicicletta.
In questi casi è estremamente utile praticare qualsiasi sport, soprattutto nuoto e giochi con la palla.
Inoltre giochi come pattini a rotelle, skateboard, ciclismo ed altri sport che aiutano a sviluppare l’equilibrio possono aiutarlo molto.
Avere delle capacità fino motorie ben sviluppate è determinante per essere pronti alla scuola primaria. I bambini che maneggiano carta, matita, pennello e forbici in maniera armoniosa ed organizzata, molto probabilmente saranno in grado di scrivere ordinatamente nel quaderno.
A tal fine è molto importante che prima dell’inizio della scuola sia stata riconosciuta e sviluppata la mano dominante.
Ci accorgiamo dell’esistenza di problemi fino motorii quando ci sono difficoltà nel maneggiare la plastilina, infilare perline, tenere la matita in maniera corretta e quando la qualità dei disegni non è soddisfacente ed è nettamente inferiore a quella dei coetanei. Ad esempio, nel caso in cui il bambino debba replicare un disegno (sagoma, forma) essa risulterà priva degli elementi essenziali e difficilmente riconoscibile.
In questi casi il bambino ha bisogno di ricevere più sostegno da parte dei genitori e degli insegnanti praticando costantemente giochi che aiutano a sviluppare la manualità come puzzle, perline, ecc.
Tra i giochi che aiutano a sviluppare la manualità, è bene iniziare con quelli più semplici e di facile riuscita al fine di incoraggiarlo a continuare a giocare sviluppando sempre di più le capacità fino motorie.
Offriamo l’opportunità di giocare con la plastilina, disegnare con il dito e con dei pennelli. Utilizziamo fogli di grandi dimensioni e pastelli a cera. Sarà lui successivamente a chiedere una matita più fine per poter realizzare disegni più dettagliati.
Lo sviluppo degli schemi motori di base e quello delle capacità fino motorie sono strettamente correlati tra loro. Sempre dal punto di vista motorio, bisogna porre particolare attenzione alla capacità di parlare e di comprendere e più dettagliatamente alla capacità di creare suoni corretti e di essere espressivi durante il discorso.
Il discorso è costituito da suoni, con i quali vengono formate parole e frasi. Se il bambino
ha difficoltà a pronunciare chiaramente i singoli suoni, essi saranno setosi, graffianti, incomprensibili e di conseguenza lo saranno anche le parole e le frasi che pronuncia. Ne consegue che per parlare in modo corretto è necessario produrre il singolo suono in maniera chiara e comprensibile.
Produrre suoni corretti è fondamentale anche per imparare a leggere e scrivere. Infatti, è difficile descrivere o leggere correttamente un suono nei testi scritti, o parole composte da suoni a qualcuno che non può pronunciare correttamente quegli stessi suoni.
È importante che lo sviluppo del linguaggio raggiunga un livello appropriato.
Questo significa che il bambino riesce ad esprimere e raccontare pensieri ed esperienze, sue e degli altri, in modo significativo e allo stesso tempo comprende cosa gli dicono gli adulti.
I nostri figli vivono in un mondo povero di parole. Le conversazioni familiari sono soppiantate da
televisione e video, che sempre più spesso sostituiscono il racconto serale di mamma e papà.
Eppure il racconto regala una conoscenza ai nostri figli che è insostituibile.
Perché durante l’ascolto di una fiaba, il bambino osserva il movimento della bocca della mamma, osserva il movimento delle labbra correlato alla formazione del suono, con l’orecchio sente la chiara pronuncia dei suoni della parola, la melodia della parola, e conseguentemente alla stimolazione di più sensi ha la possibilità di sviluppare un linguaggio pulito.
Durante l’ascolto di una storia, l’immaginazione del bambino inizia modellare le immagini. Come un regista, il bambino “immagina” e “crea” il racconto nella sua mente. Questo gli permetterà in futuro di pensare in modo creativo.
Il bambino acquisisce la maggior parte delle sue conoscenze attraverso la parola. Grazie alle parole riesce ad esprimere sé stesso ed entrare in correlazione con il suo ambiente. Più sarà sviluppata la sua capacità di parlare durante il primo anno di scuola primaria, più avrà successo nell’apprendimento. Inoltre, dalla qualità del suo parlato dipenderà anche la qualità della sua scrittura e la sua l’espressività.
Prima di iniziare la scuola deve essere sviluppato il cosiddetto schema corporeo.
È importante che il bambino conosca e sia consapevole del proprio corpo, delle sue parti, degli organi di senso, dei lati sinistro e destro del corpo.
L’immagine corporea rappresenta un punto di riferimento fondamentale per relazionarsi all’ambiente. La conoscenza dello schema corporeo è la base dell’orientamento spaziale ed aiuta il bambino ad apprendere ed utilizzare correttamente le direzioni (sinistra-destra, davanti-dietro, sotto-sopra, ecc.).
Un buon orientamento spaziale aiuta a scuola con le lettere di forma simile, ad esempio “b-d” nelle quali una lettera ha un rigonfiamento sul lato destro e l’altra sul lato sinistro, in maniera speculare, oppure con le lettere “b-p”, nelle quali la stanghetta è rivolta verso la parte superiore o inferiore della lettera.
Uno dei segnali più evidenti della mancanza di conoscenza delle direzioni si presenta quando il bambino scrive o disegna da destra verso sinistra oppure nel caso in cui conosca qualche lettera, la scrive in maniera speculare.
Un altro elemento essenziale dell’orientamento spaziale è il tatto. Attraverso l’esperienza tattile il bambino riesce a riconoscere la forma degli oggetti, la loro grandezza, il colore e la quantità attraverso il tocco che rappresenta un prerequisito fondamentale del successo del bambino durante la scuola primaria.
In sintesi, orientamento spaziale, direzioni, conoscenza e percezione della forma e della dimensione degli oggetti attraverso il tocco rappresentano prerequisiti per imparare a scrivere. La loro mancanza può generare un focolaio di disturbi della lettura e della scrittura.
L’inizio della scuola segna un nuovo capitolo della vita di ogni bambino.
La gioia e la spensieratezza della scuola dell’infanzia lasciano il posto al senso del dovere e alla perseveranza della scuola primaria. Il bambino rinuncia al mondo delle favole per dedicarsi alla ricerca della gioia attraverso il conseguimento del successo e della performance.
Per facilitare questo cambiamento è necessario che noi, genitori, educatori, psicologi, pediatri, forniamo il massimo supporto ed aiuto al bambino.
COSA PUÒ FARE UN GENITORE PER AIUTARE IL BAMBINO IN QUESTO IN CORSO?
- Percepire i problemi:
Se, da genitore, scopriamo che nostro figlio nell’ultimo semestre della scuola dell’infanzia…
- È riluttante a partecipare alle attività della classe;
- È distratto, ha difficoltà di concentrazione, è molto agitato;
- compie le attività o gioca superficialmente o lo fa in modo lentamente o estremamente veloce;
- ha dei movimenti disordinati, scomposti o goffi;
- utilizza strumenti o matite con entrambe le mani o le alterna;
- non ama disegnare, dipingere o usare la plastilina e le sue capacità di disegno sono significativamente inferiori rispetto ai suoi coetanei;
- non è in grado di nominare le parti del suo corpo durante gli esercizi;
- non distingue (o lo fa con difficoltà) il lato destro e sinistro nonostante lo abbia praticato molte volte;
- mescola le direzioni dopo averle imparate (sotto, dietro, avanti, ecc.)
- ha difficoltà a ricordare eventi, immagini, storie, poesie;
- ha un vocabolario non soddisfacente e/o durante il discorso pronuncia suoni in maniera errata rispetto ai suoi coetanei;
- si esprime male e non capisce o non segue le istruzioni orali che gli vengono fornite;
- è riluttante ad ascoltare le favole, non ne comprende il contenuto; non gli piace imparare le poesie;
- ha difficoltà ad unire i puzzle o evita di giocare con essi;
- ha difficoltà a confrontarsi con il mondo dei numeri, e non riesce a contare le quantità;
- trova difficoltà a collaborare con gli altri e facilmente si arrabbia, trova difficoltà nell’aspettare il suo turno o è troppo timido;
- Concentrarsi consapevolmente per aiutare il bambino a sviluppare le varie competenze in modo uniforme e migliorare i punti di forza:
- chiediamo consiglio alla sua insegnante di scuola dell’infanzia ed accettiamo i consigli ed i suggerimenti che ci vengono forniti;
- cerchiamo di muoverci il più possibile e sfruttiamo ogni opportunità di giocare all’aperto (andare in bicicletta, saltare, correre, giocare con la sabbia, giocare a palla, arrampicarsi, ecc.);
- limitiamo l’uso eccessivo di televisori e dispositivi smart (smartphone, tablet). È stato dimostrato che l’uso regolare inibisce il sistema nervoso e lo sviluppo delle capacità di pensiero e di parola;
- parliamo, raccontiamo favole e trasmettiamo conoscenza del mondo (viaggi, uscite quotidiane es. mercatini) quanto più possibile;
- facciamo regolarmente esperienze comuni, giochiamo e svolgiamo diverse attività insieme, socializziamo;
- cuciniamo insieme, coinvolgiamo il bambino nelle attività della casa;
- quando si veste o sta facendo il bagnetto, ripetiamo con lui i nomi delle parti del corpo; quando ripone i giocattoli ripetiamo insieme le direzioni (davanti, dietro, destra, sinistra, ecc.)
- creiamo una routine. È necessario creare un’agenda da rispettare con delle regole consapevoli per fornire sicurezza e stabilità al bambino ed abituarlo all’indipendenza;
- se il bambino ha molto talento in qualcosa (movimento, pensiero logico, musica) prestiamo attenzione a sviluppare queste aree.
Facilitare la transizione dalla scuola dell’infanzia a quella primaria
Il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria non deve rappresentare una crisi per il bambino, ma una tappa naturale del suo sviluppo, anche se non priva di problematiche.
Creiamo una sicurezza emotiva, un’atmosfera positiva, priva di ansie (anche da parte nostra) e rendiamo la preparazione alla scuola primaria un evento da affrontare con curiosità e serenità.
Forniamo feedback positivi che aiutino a costruire ed accrescere l’autostima e la fiducia in sé stessi.
Condividiamo con il bambino i nostri ricordi positivi del passaggio alla scuola primaria, le nostre impressioni relative alla scuola e dialoghiamo con lui.
Nella scelta della scuola, teniamo conto del carico di lavoro che dovrà affrontare il bambino, delle sue aree di interesse, delle sue abilità e delle sue difficoltà. Per il bambino è importante anche avere un insegnante che sappia adattarsi alla sua personalità ed i suoi bisogni!
Creiamo sicurezza attraverso la conoscenza: facciamo conoscere al bambino l’ambiente scolastico in anticipo, mostriamo l’edificio scolastico, presentiamo l’insegnante se ne abbiamo la possibilità, parliamo quotidianamente della scuola, rendiamolo un argomento familiare al bambino.
Preparazione estiva: Rechiamoci con il bambino ad acquistare l’occorrente per l’inizio della scuola;
L’importanza dei primi giorni: è importante instaurare in casa un ambiente sereno e calmo, cerchiamo di svegliare il bambino più presto per avere più tempo a disposizione durante la mattina; prestiamo attenzione alle sue domande ed aspettative sui primi giorni scolastici;