Intervista alla logopedista Cristina Santoro
La comunicazione è uno dei bisogni fondamentali dell’essere umano sin dall’infanzia. Sviluppare il linguaggio permette al bambino di creare una relazione stabile con i genitori e di esprimere i propri bisogni, necessità e stati d’animo. Apprendere un linguaggio è un processo molto complesso che richiede tempo e pazienza ma è allo stesso momento un passaggio fondamentale della vita di tuo figlio.
Abbiamo chiesto alla logopedista Cristina Santoro cosa pensa dello sviluppo linguistico in età infantile e dell’uso prolungato del ciucciotto.
“Il famoso ciucciotto”, quali sono gli spunti e le riflessioni del logopedista?
Noi logopedisti raccomandiamo che l’utilizzo del ciuccio (e in generale delle tettarelle) venga diminuito a partire dai 6 mesi, momento in cui il bambino inizia lo svezzamento. Utilizzare molto il ciuccio potrebbe influire con il corretto sviluppo dell’anatomia del distretto oro-facciale e causare quindi problemi successivi nella deglutizione (non si passa da una deglutizione infantile a quella adulta che prevede che la lingua stia dietro le arcate e non in mezzo a esse) e nello sviluppo delle prime parole (avendo sempre il ciuccio in bocca, il bambino non riuscirà a sperimentare la sua voce, perché avrà sempre la bocca “tappata”).
Quindi, dai 6 mesi, limitatene l’uso al solo momento della nanna ed eliminatelo, in qualsiasi caso, entro e non oltre i 2 anni.
Ci sono dei “trucchi” per disabituare il bambino all’utilizzo del ciucciotto in modo non “doloroso”? Se si, quali sono?
Nessun “trucco”, solo tanta pazienza e tanta consapevolezza…rendere consapevoli i genitori dei rischi che i bambini potranno correre utilizzando troppo e per troppo tempo il ciuccio, farà in modo che loro stessi prendano la decisione più giusta per i loro figli.
È possibile aiutare i bambini a stimolare il linguaggio a casa? Come si può stimolare il linguaggio di un bambino che utilizza pochi vocaboli e frasi semplici rispetto alla sua età?
Il linguaggio di un bambino può essere “stimolato” sempre e in qualunque luogo. È bene che l’adulto che interagisce con il bambino si ricordi che è il modello dal quale il bambino imparerà. Utilizziamo un linguaggio chiaro e semplice quando parliamo con i bambini, rispettiamo i turni di conversazione, evitiamo di parlare tutti insieme, ascoltiamo attivamente tutto ciò che i nostri bambini vogliono comunicarci.
Non forziamo la ripetizione dicendo sempre al bimbo di ripetere una parola se non ce n’è motivo, diamo piuttosto l’esempio corretto scandendo bene le parole e le frasi e assicurandoci che lui ci guardi il viso e riesca a cogliere anche i movimenti labiali, importantissimi per l’acquisizione e lo sviluppo del linguaggio (anche se in questo periodo, purtroppo, a causa delle mascherine, in certi luoghi non è possibile far guardare i movimenti labiali). Siate un esempio per i vostri piccoli!
Quando è necessario il supporto del logopedista?
Rivolgetevi a un logopedista per qualsiasi dubbio! Non fate i paragoni con i figli delle altre persone! Altrimenti rischierete di crearvi delle ansie e delle preoccupazioni inutili o, al contrario, di aspettare troppo tempo prima di intervenire. Solo il logopedista, dopo aver valutato e osservato attentamente il vostro bimbo, potrà darvi dei suggerimenti corretti. Affidatevi ai professionisti!